Tempo fa mi è stato chiesto di scrivere un articolo sul mio essere insegnante. Molte volte mi sono seduta pensando a cosa dovessi e volessi scrivere e a come riuscire a trasmettere a chi leggesse tutto l’entusiasmo e l’amore che un insegnante prova ogni giorno, quando entra in classe. Poi mi sono ricordata della lettera che scrissi due anni fa, l’ultimo giorno di scuola, ai ragazzi di V A e B dell’Istituto Comprensivo di Boville Ernica (FR). Da qui capirete perché ho scelto di insegnare. Tutti dicono che è un mestiere, ma vi assicuro è una vocazione vera e propria, uno scambio di crescita reciproca.
Cari ragazzi
Siamo arrivati, ho dentro una “tempesta di emozioni”. Ho sempre pensato che questo momento fosse lontano. Ho cercato di rinviare il pensiero di questo “ultimo giorno di scuola in quinta”, perché so che da domani pomeriggio le nostre strade, almeno nella vita quotidiana, si separano. Ma le barche non sono state costruite per restare in porto, ma per attraversare il mare.
Oggi, dopo due anni e anche più, che insieme abbiamo costruito la nostra barca, siamo pronti al grande viaggio. So benissimo che in questo periodo molti di voi, oltre a pensare a questo ultimo giorno, già sta pensando al prossimo anno scolastico, alla scuola media, ai nuovi professori e ovviamente ai compagni che conosceranno. Sono certa che vi aspetta una meravigliosa avventura dove metterete in campo tutto il vostro valore di RAGAZZI, ma soprattutto la vostra sensibilità, il vostro entusiasmo con i quali avete accompagnato me e le altre maestre, ogni giorno, ogni settimana, in questi fantastici anni.
Oggi non voglio lasciarvi uno scrigno di ricordi, perché quelli, ognuno di noi li custodisce nel cuore, con la propria intensità, ma desidero donarvi uno scrigno, all’interno del quale ci sono dei piccoli “consigli”, che hanno aiutato me e che sicuramente aiuteranno anche voi a diventare UOMINI e DONNE.
Ma prima di tutto volevo ringraziarvi per il dono prezioso di ciascuno di voi, siete parte della mia vita. Tutti, dico tutti, l’avete ARRICCHITA di colori diversi e vi chiedo SCUSA, se qualche volta non ho prestato abbastanza ascolto, se ho sbagliato, se non sono stata una buona maestra. So che non sono stati anni facili, soprattutto quest’ultimo periodo siamo stati provati, anche dalla sofferenza di una vostra compagna, ma come sempre avete mostrato, la parte migliore che vi caratterizza, il vostro essere uniti.
Ora tocca a voi!!!
NON SIATE SPETTATORI MA PROTAGONISTI, la Storia (con la “S”maiuscola), non è solo quella che avete studiato, quella di Augusto e Anco Marzio, quella dei Camuni e dei Greci ma è anche quella che abbiamo davanti, quella che viviamo ora. Entrateci, sporcatevi le mani, mordete la vita, impegnatevi, prendete sulle spalle chi non ce la fa. NON SIATE MAI INDIFFERENTI, non voltate le spalle a chi vi chiede una mano. L’indifferenza non serve e non fa crescere nell’amore. Non fidatevi di chi vi dirà “i giovani sono il futuro”. I grandi e spesso anche noi insegnanti usiamo questa frase. Rispondete loro “i giovani sono il presente”. Aprite la mappa della vostra mente e scegliete un luogo, una città, un villaggio sperduto e partite, camminate, VIAGGIATE. È la più bella lezione che farete.
Ora tocca a voi, FORZA RAGAZZI!!!
Le nostre strade si dividono, ma ricordate che io ci sarò sempre, anche quando sarete grandi: per un consiglio, per una delusione, per una confidenza, io ci sarò. Sapete dove trovarmi. VI VOGLIO BENE e ricordate sempre che quando una persona vi dice questo, significa che in quel momento desidera solo una cosa…IL VOSTRO BENE!!!
Buon viaggio
Amo insegnare, perché farlo con amore è aprire gli occhi dei ragazzi verso cose che non hanno mai visto. È attraverso gli occhi che i ragazzi entrano in contatto con la bellezza ed il fascino del mondo. È con gli occhi della mente che accolgono la realtà, la interrogano e la trasformano. Penso che l’obiettivo costante di un insegnate debba essere questo: insegnare ai ragazzi che i loro occhi sono fatti per vedere, sono fatti per pensare, per questo educare è soprattutto insegnare a pensare, a stare in contatto con la propria mente e crescere nella consapevolezza.
A noi insegnanti il compito di accompagnarli in questo viaggio di scoperta.
Claudia Nuzziello